La mia esperienza in Giappone

Di Silvia Bolzani

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La prima volta in Giappone

La prima volta che sono stata in Giappone è stato per un breve periodo di training all’estero durante il dottorato in Italia. La scelta di questo paese è stata in parte dettata da disponibilità di fondi, senza una mia precisa e netta conoscenza del paese, ma un grande interesse nel volerlo scoprire. Questo mi ha permesso di venire a contatto con questa nuova e particolare cultura direttamente, sperimentando in prima persona e sul campo un accenno di cos’è il paese del sol levante. Durante questo breve periodo, tre mesi, ho avuto l’opportunità di venire a conoscenza dell’Associazione dei Ricercatori Italiani in Giappone. Vivere all’estero penso sia sempre essere una bellissima esperienza che porta a una crescita, a un arricchimento personale particolare, non raggiungibile, o quantomeno non nella stessa maniera, per altre vie. Nonostante ciò le difficoltà che si possono incontrare non sono poche, che si tratti di lavoro o vita personale. E’ comunque un confronto con una cultura diversa da quella in cui si è cresciuti, con regole differenti e alternativi modi di vivere e lavorare che a volte possono tramutarsi in un vero scoglio nella vita di tutti giorni. In questo paese questo può essere amplificato dalla grande distanza che esiste tra la cultura giapponese e la cultura occidentale. I problemi che ho riscontrato vivendo qui il primo periodo sono stati di varia natura, soprattutto riguardo il sistema accademico e la vita lavorativa. In questo ho ottenuto davvero un valido aiuto dall’associazione. 

Ritorno in Italia

L’associazione mi è stata ancora più di aiuto quando, finito il mio training all’estero, sono dovuta ritornare in Italia. Volendo ritornare in Giappone come postdoc, tramite l’associazione sono riuscita a mantenere i contatti “orientali” e ad essere sempre informata riguardo a borse, contratti e differenti opportunità lavorative, non così semplici da trovare autonomamente dall’Italia. Ho applicato per differenti posizioni ed alla fine ho vinto una borsa da postdoc presso la Gunma University a Maebashi, nella prefettura di Gunma. 

Vivere e lavorare in Giappone

Vivo qui da un anno e la trovo ogni giorno un’esperienza unica, ma davvero impegnativa. Vivere in un città piccola in Giappone, come in ogni parte del mondo, è notevolmente differente dal vivere in una metropoli. Sicuramente la difficoltà più grande che ho riscontrato è stata la lingua. Purtroppo la conoscenza dell’inglese non è particolarmente diffusa, questo può essere un problema, specialmente per ciò che riguarda le pratiche burocratiche da svolgere negli uffici pubblici. Dall’altra parte però la gentilezza e la disponibilità di questo popolo coprono ogni gap linguistico. Personalmente ho sempre ricevuto aiuto in ogni occasione e non mi sono mai trovata nella condizione di non sapere assolutamente come fare o di non ricevere risposte alle mie richieste. Una cosa che comunque mi sento di raccomandare è imparare la lingua. Togliendo il vantaggio personale che sicuramente ne verrà nella vita di tutti giorni, permette di vivere a pieno questo paese e il suo popolo, di comprenderne regole, usanze e cultura, e, perché no, di arricchire il proprio bagaglio culturale.

Inserirsi nella società giapponese

Un altro aspetto importante del vivere in Giappone è la partecipazione agli eventi della città. Una parte parzialmente ostica da affrontare nei primi periodi all’estero è l’effetto della solitudine e del cambiare completamente i propri stili di vita. Il popolo giapponese è il popolo della gentilezza, della cordialità, ma sotto certi aspetti anche dell’individualità e del silenzio riflessivo. Non mancherà mai una mano pronta ad aiutare in qualsiasi situazione, eppure, dalla mia esperienza, qualcosa di cui a volte si sente molto la mancanza in una piccola città è lo stare insieme, il contatto con gli altri cittadini. Sono persone socievoli, ma allo stesso tempo amano la loro individualità. Per questo credo che un aiuto a sentirsi un po’ parte di questa società sia partecipare a feste tradizionali e fiere, eventi a cui i giapponesi tengono moltissimo essendo molto legati alla tradizione e alla loro antica cultura. Trovo siano occasioni molto utili per avvicinarsi un po’ di più a questa società, per conoscerla un po’ meglio dal punto di vista sociale, ricreativo e, perché no, culinario.

Vista la grande distanza tra la società occidentale e quella giapponese, credo che prima di prendere decisioni riguardo a spostamenti a lungo termine la cosa migliore sia documentarsi accuratamente prima riguardo al paese e, ove possibile, sperimentare personalmente per brevi periodi il posto. Fatto questo, non resta che fare le valigie e partire verso questa meravigliosa isola. A prescindere da esperienze personali e difficoltà che comunque si incontreranno, non mancherà mai un sorriso e una mano tesa pronta ad accogliervi.